"cultura e territorio"
Quaderno annuale di Studi Storici
Sommario del n. 30
(2024, pp. 224 - € 20,00)
« STUDI »
A. PAONESSA, Topografia delle vie di comunicazione nell'estremo Ponente ligure tra Antichità e Medioevo / Urban dualism in Ventimiglia between the Roman and Late Antique period
La storia della città di Ventimiglia in epoca antica presenta alcuni elementi di non linearità, che possono essere osservati solo nel lungo periodo. Sebbene infatti la sua storia cominci dalle sue origini liguri, la prima posizione dell'insediamento degli Intemeli rimane ancora sconosciuta. Solo nel momento della fondazione della città romana, al termine delle guerre romano-liguri, abbiamo il primo riferimento certo nel nucleo urbano lungo il torrente Nervia. A partire dal V secolo però cominciò un processo di separazione, che presenta tutte le caratteristiche del dualismo tra nuclei urbani separati. Dalle prime occupazioni sporadiche di epoca tardoantica, dopo circa quattro secoli il centro della città venne spostato sulla collina del Cavo. Lo scopo di questo articolo è presentare i punti principali di questo fenomeno spinoso e illustrare cause e ipotesi fino ad ora disponibili per spiegarlo, al fine di darne un quadro il più completo possibile.
The history of the city of Ventimiglia in ancient times has some elements of nonlinearity, which can be observed only in the long run. Although in fact its history begins with its Ligurian origins, the first location of the Intemeli settlement still remains unknown. Only at the time of the foundation of the Roman city, at the end of the Roman-Ligurian wars, we have the first certain reference in the urban core along the Nervia stream. Beginning in the 5th century, however, a process of separation began, which has all the characteristics of dualism between separate urban cores. From the first sporadic occupations in Late Antiquity, after about four centuries the center of the city was moved to the Cavo hill. The purpose of this article is to present the main points of this thorny phenomenon and to illustrate causes and hypotheses so far available to explain it, in order to give as complete a picture as possible.
A.M. CERIOLO VERRANDO, La famiglia Giudici di Ventimiglia (XIII-XIV secolo). Annotazioni sul patrimonio fondiario di una casata guelfa (II parte)
A. CROSETTI, La giustizia nel Ponente Ligure tra Sette e Ottocento / Justice in Western Liguria (Ponente Ligure) between the 18th and 19th Centuries
Nell'antico Stato sabaudo tre erano i Senati di origine cinquecentesca: quello di Savoia con sede a Chambery, quello di Piemonte con sede a Torino, ai quali venne aggiunto da Carlo Emanuele I di Savoia nel 1614 quello di Nizza con giurisdizione sulla contea di Nizza (Sospello, Barcelonette), ma anche su ampi territori del Ponente ligure. Nel corso del Settecento e poi dell'Ottocento le competenze dei Senati vennero ad essere interessate da mutevoli ampliamenti e cambiamenti in conseguenza delle variazioni dei confini statali e delle esigenze di controllo delle strutture giudiziarie. Lo studio ripercorre le trasformazioni dell'assetto istituzionale delle sedi di giustizia nelle valli dell'estremo Ponente Ligure, fino all'annessione del Contado di Nizza alla Francia. Nel 1860 il Senato di Nizza divenne Cour d'Appel di Nizza e perse le sue funzioni di Corte d'Appello del Regno di Sardegna. È appena il caso di rilevare come tutte queste variazioni territoriali non hanno certo giovato ad assicurare le esigenze di "giustizia" soprattutto nei piccoli centri del Ponente ligure da Ventimiglia ad Imperia.
In the ancient Savoyard State, three Senates, dating back to the 16th century, existed: the Senate of Savoy, based in Chambery, and the Senate of Piedmont, based in Turin. To these, Charles Emmanuel I of Savoy added the Senate of Nice in 1614, with jurisdiction over the County of Nice (Sospello, Barcelonette), but also over large areas of the Western Ligurian coast. Throughout the 18th and 19th centuries, the competences of these Senates underwent significant changes due to variations in state borders and the need to control judicial structures. This study traces the transformations of the institutional framework of the courts in the valleys of the extreme Western Ligurian coast, up to the annexation of the County of Nice to France. In 1860, the Senate of Nice became the Court of Appeal of Nice and lost its functions as a Court of Appeal of the Kingdom of Sardinia. It is worth noting that all these territorial variations certainly did not contribute to ensuring the needs of "justice", especially in the small centers of the Western Ligurian coast from Ventimiglia to Imperia.
L. VOLPE, "Osservando il Piemonte e di là il mare". Letture del paesaggio alpino: dall'erudizione storico-antiquaria alle prime trasformazioni turistiche (I parte)
Il tentativo di sondare la trama di riferimenti descrittivi del territorio nel segmento più periferico delle Alpi sud-occidentali identifica una complessa codificazione culturale. Attraverso testi e documenti selezionati tra generi molto diversi si ricostruisce un arco cronologico entro cui leggere un'evoluzione storica della visione del paesaggio. L'indagine proposta prende in esame la porzione Ovest del settore decorrente tra i colli di Cadibona e di Tenda, denominato Alpi Liguri nella ripartizione del sistema alpino. In questa prima parte, il saggio muove dall'analisi dei limiti e delle distorsioni dell'interpretazione erudita in ambito storico-antiquario del tardo XVIII secolo con l'opera del sacerdote monregalese Pietro Nallino, per analizzare poi gli importanti contributi cartografici legati all'esordio della "Campagne d'Italie" nella regione e la successiva importante fase di interesse scientifico (geografico e demografico) che trova espressione codificata nelle grandi iniziative sistematiche di classificazione promosse dal Regno di Sardegna nei primi decenni dell'Ottocento (Dizionari storico-statistici, notizie topografiche).
G.L. PICCONE, Franco Fortini Di Vallecrosia: appunti di lettura
Franco Fortini trae ispirazione da un luogo del ponente ligure per un suo componimento, che pubblicato nella raccolta, nelle edizioni successive "viene riposto nel cassetto". Con questi appunti di lettura si cercano delle piste interpretative della poesia, in alternativa alla critica stilistica e alle scelte editoriali.
S. LUSITO, Quale futuro per il patrimonio linguistico tradizionale della Liguria? / What future for the traditional linguistic heritage of Liguria?
Nonostante la crisi che da ormai molti decenni ne riguarda l'uso parlato, il patrimonio linguistico tradizionale della Liguria mostra segnali di vivacità tutto sommato incoraggianti, testimoniati da una produzione letteraria, documentaria e più in generale artistica ancora relativamente prospera (soprattutto nel caso del genovese, unica varietà regionale a godere di usi scritti continuativi dall'epoca bassomedievale ai nostri giorni) e dall'interesse riservatogli da porzione rilevante della popolazione locale; un elemento, quest'ultimo, evidente anche dalle numerose iniziative rivolte allo studio e alla valorizzazione di parlate anche periferiche. Sulla scorta di tali premesse, l'autore propone una riflessione circa le possibilità di intervento per una concreta valorizzazione delle varietà liguri, attraverso l'analisi di molteplici fattori che riguardano, fra l'altro, il numero attuale di locutori, il grado di prestigio legato alle diverse sottovarietà regionali e le proposte avanzate negli ultimi anni, anche sul fronte istituzionale, in materia di rilancio e tutela.
In spite of the crisis that has affected its spoken use for many decades, the traditional linguistic heritage of Liguria shows encouraging signs of vitality, as witnessed by a relatively prosperous literary, documentary and artistic production (especially in the case of Genoese, the only dialect to enjoy continuous written usage from the late Middle Ages to the present day) as well as by the interest shown in it by a significant portion of the local population. On the basis of these premises, the author proposes a reflection on the possibilities of intervention for a concrete promotion of the Ligurian varieties, through the analysis of multiple factors that concern, among others, the current number of speakers, the degree of prestige associated to the different dialects and the proposals put forth in recent years, also on the institutional front, in terms of their revitalisation and protection.
« ARCHIVIO DELLA MEMORIA »
L. IPERTI, I militi di Penna (valle Roia). Eroi del Risorgi-mento dimenticati e ritrovati
L'autore scopre con sorpresa che i soldati delle battaglie risorgimentali della Comunità di Penna, ai confini tra Italia e Francia, sono inseriti e onorati come eroi tra quelli di un piccolo Comune della provincia di Arezzo, e per contro dimenticati dalla Comunità di origine. Attraverso una approfondita ricerca archivistica l'autore trova la giustificazione dell'errore storico e risale ai nomi, alle famiglie ed ai luoghi natii di tanti giovani che, inquadrati prima nell'esercito piemontese e poi in quello della nuova Italia, hanno partecipato alle battaglie sanguinose del Risorgimento italiano. Nel saggio, la Piccola storia di questi giovani è inserita nel quadro della Grande storia delle vicende militari che vanno dal 1848 al 1870 e che hanno portato all'Unità d'Italia: una tabella di notizie completa la restituzione memorialistica della partecipazione contadina del borgo ligure di frontiera, oggi Piene-Haute in Francia.
E. ALLAVENA - P. VEZIANO, «A storia ch'a po' capitar». Temi storici in alcune canzoni dialettali di Pigna
« CRONACHE E STRUMENTI »
M. ASCHERI, Ventimiglia e Siena: città storicamente confrontabili? Per una prospettiva di studio della città vescovile
A. CARASSALE, Il Centro Internazionale di Studi per la Storia della Vite e del Vino (CeSVin)
J. LASSALLE, Les enquêtes des comtes de Provence en Provence orientale (1297-1299 / 1333-1334)
M. SCULLINO, Anthologie de la littérature et de l'usage écrit du monégasque di Stefano Lusito